Viaggi a piedi nella Natura

sabato, 17 febbraio 2007

I Stranöciaquadri

Non chiedetevi come mai in questo periodo VAPN non propone escursioni con le racchette: siamo inmpegnati su un altro fronte! Avevo giusto voglia di condividere con voi quest'altro fronte...


Chi ha avuto la fortuna di incontrarci ci ha visto, gli altri... peccato per loro perché l'evento è unico e irrepitibile!

Questo è quando credevamo: eppure c'è chi giura di avere visto Vincent e i suoi Stranöciaquadri pure al Rabadan una di queste notti. Saranno stati loro? Erano delle imitazioni? Chissà...

Buon Carnevale a tutti e arrivederci presto sulla neve.
Roger

lunedì, 12 febbraio 2007

Il Gruppo Genitori nell’igloo

Non bisogna perdere tempo poiché il tempo si perde già da solo
Gion Casutt


Con questo spirito abbiamo organizzato la giornata di ieri per il Gruppo Genitori della Carvina (Rivera) su a San Bernardino (invece del Lucomagno). Il tempo (cronos) per intenderci doveva essere minuziosamente organizzato perché 22 persone (adulti e ragazzi) da gestire non sarebbe stato uno scherzo. Il percorso con le racchette permetteva diverse varianti, più lunghe o più corte, il luogo scelto per la costruzione dell’igloo doveva essere esposto al sole, avere comunque tanta neve e non troppo lontano dal posteggio perché la metà del gruppo ci si sarebbe recato senza racchette ai piedi. Sul tempo (meteo) invece non avevamo nessuna possibilità di intervenire, salvo il fatto di spostarci un po’ più a oriente visto che il brutto, se fosse arrivato, sarebbe arivato da occidente.
Noi (Gion ed io) eravamo pronti ad accoglierli, sapevamo
già che non tutti sarebbero arrivati, vederne 10 invece di 22 comunque cambiave le carte in tavola. Abbiamo scelto allora di tenere il gruppo insieme e di fare il percorso con le racchette al mattino e di costruire l’igloo al pomeriggio. Il tempo (meteo) era dalla nostra parte, il cielo leggermente velato e soprattutto l’assenza di vento erano condizioni ideali per una camminata.

Dopo i primi passi e incontri ci siamo imbattuti in tracce di animali: impronte di lepre e di capriolo, resti di stroboli lasciati in terra dagli scoiattoli, i segni del picchio su alcuni alberi, impronte di topo e scoiattolo. Abbiamo anche avuto la fortuna di vederne: delle macchie scure si muovevano in alto a quella lingua di neve dietro l’albero (alcuni ce ne hanno messo del tempo fino a individuare il luogo), poi il colpo di fortuna, alcuni di loro hanno attraversato la neve e per un attimo si erano messi in mostra, era un gruppo di camosci che brucava la povera erba nel pendio solivo.
Abbiamo lasciato le nostre orme, un po’ dapperttutto nella neve fresca, ma solo quelle: il resto ce lo siamo riportato a casa. “Giooooon, siamo arrivatiii?” gridava una vocina in fondo al gruppo. “L’è scia bon” rispondeva il vo
cione di Gion dalla testa del gruppo e che fortuna, come siamo arrivato al luogo scelto per l’igloo e soprattutto per il tanto attesto pranzo, il sole si è mostrato nel suo grande splendore. Il tempo di mangiare lui c’era. Al momento di iniziare l’igloo non occorreva dire niente, il sole si era nascosto dietro una fitta coltre di nubi: tutti erano pronti!

In un battibaleno grandi e piccini hanno ammucchiato così tanta neve da poter fare un bell’igloo o forse una piramide? Comunque sia dopo aver stabilito l’entrata abbiamo iniziato a svuotarne l’interno (tutta la bella neve ammucchiata prima!). Dopo due ore di lavoro il gruppo genitori, Gion ed io ci siamo entrati: in 12 dentro questo minuscolo igloo ad ascoltare la storia di Luigi e Rula innamoratosi sulle montagne di una non meglio definita valle. Ne avevo preparata un’altra che parla va di strane creature della neve, ma nessuno ha voluto costruire delle creature, e in quel momento con quel gruppo mi sembrava più idonea la storia delle “fanciulle delle nevi”.
Finita la storia abbiamo raccolto il nostro materiale e in p
ochi minuti abbiamo raggiunto le automobili posteggiate vicino al lago di Piandoss, dove ci attendeva un buon thé caldo e – in ricordo di un natale, non poi così tanto lontano – un soffice e buon pandoro…
…dimenticavo il tempo (cronos): noi non abbiamo perso tempo e il tempo che si era perso da solo era il tempo che noi abbiamo guadagnato per osservare e vivere dei bei momenti insieme.
Speriamo che qualcuno renderà ancora una visita al nostro igloo prima che quest’opera effimera sparisca sciolta dalla forza del sole.

lunedì, 5 febbraio 2007

Guarda che mare, guarda che luna…

Certo che non ce ne staremo solo a guardare, ma durante questo fine settimana lontano dal mare di nebbia profitteremo dell’aria pura delle montagne e dal candido manto che le ricopre per goderci una magnifica luna. Insomma un fine settimana all’insegna del divertimento e della goduria, una mini-vacanza lontana dallo stress quotidiano, in mezzo alla neve in un luogo di inattesa bellezza: la capanna Garzonera!



Penso proprio che il programma proposto, il gruppo presente e la meteo assolutamente fantastica, senza dimenticare il mio aiuto (Thierry – 13 anni), ha raggiunto pienamente quanto promesso. So che per qualcuno la salita – in particolare con lo zaino per due giorni – è dura, altri fanno meno fatica perché probabilmente più allenati ad andare in montagna… comunque tranquillamente tutti siamo arrivati in capanna anche Thierry con il suo nuovo amico G. che pensavano più a chiacchierare che a camminare. Il bel mangiare, il bel calduccio della capanna e la possibilità di non muoversi più da lì fino al momento della discesa hanno dato l'opportunità a tutti di approfittare di questa mini-vacanza.

Anche il nostro accompagnatore inatteso ne ha approfittato: da Nante ci ha seguiti un cane col pelo grigio un po’ arruffato e un occhio celeste. Ha passato la notte, fuori dalla porta della capanna, per poi scendere al villaggio con altri due viandanti che sono partiti già al mattino presto. L’abbiamo rivisto poco prima di raggiungere le nostre auto.

Durante questo fine settimana molto istruttivo ho imparato tre cose fondamentali per la vita di tutti i giorni:

  1. le donne fanno di tutto pur di avere un uomo ai loro piedi (soprattutto quando le racchette non tengono);
  2. le nostre racchette (MSR) dimostrano ancora una volta di essere le migliori;
  3. anche contando tre volte il materiale qualcosa ci sfugge, per cui è inutile contare intanto la sera stessa ti telefonano per avvertirti che hanno ancora la pala e la sonda nello zaino!

Non parliamo del resto tipo: anche gli uomini sanno lavare i piatti, le ricette delle torte sono ultrasegrete, con skype si possono fare le cose di gruppo, ecc. ecc.

Comunque sia, il fine settimana in Garzonera è stato forte: il tempo eccezionale, la luna che si è fatta vedere alle 18.56+mezz'ora circa, il Motto del Torello carico di neve e i giovani partecipanti seppur un po' vivaci hanno mostrato una bella forza (avranno dormito alla grande domenica sera...). Infine la dimostrazione che non esiste la via retta, infatti c'è chi percorre una linea immaginaria diritta a slalom e chi ritorna al punto di partenza dopo aver percorso un bel cerchio, ma nessuno cammina diritto anche se ne è convinto!

Alla fine ci siamo meritati una bevanda calda che serviva a decorare quella montagna di panna servitoci al caseificio, dove ci siamo anche lasciati andare in compere folli: capra, affumicato o vinato è così che era il formaggio gustato.

Bosco Gurin: la magìa della luna piena

Quella notte, in mezzo alla Fontana, si rispecchiava una grande luna gialla. L’asino si mise a bere. Mentre lo guardava l’uomo disse: - Quanta sete avevi asinello mio. – Ma poi, all’improvviso, si accorse che nello stagno la luna non si vedeva più. – Per l’amor del cielo asinello! Non avrai mica ingoiato la luna?

A noi non mancava per niente la luna! Ma un paio di partecipanti alla passeggiata notturna invece sì. Dopo una lunga attesa, per fortuna la temperatura era insperatamente alta (+4), finalmente ci hanno raggiunto, così l’allegra e variegata comitiva ha potuto finalmente mettersi in marcia.

La storiella che ho potuto leggere ho l’impressione che non sia piaciuta solo alle due bambine presenti, ma anche a tutti gli adulti. H. addirittura non parla l’italiano, ma ha immediatamente riconosciuto la storia poiché proviene dalla tradizione popolare germanofona. E l’asinello in tutto questo? Per fortuna c’erano le donne del villaggio che alla brillante idea degli uomini di tagliare la pancia all’asino hanno risposto che non serviva perché poi la luna bisognava rimetterla nel cielo! Di scale così lunghe e di uomini così coraggiosi non c’era traccia…nel frattempo la luna era riapparsa nel cielo e gli animi al villaggio si sono placcati. L’uomo e l’asinello però vi furono banditi.
Per fortuna la luna c’era e in tutto il suo splendore, ma a Bosco Gurin ci deve essere in giro un asinello che ha ingoiato la neve, infatti di tutta quella che era caduta una settimana prima non c’era già più traccia, anzì con le racchette siamo anche andati a camminare sull’erba! Mi sa che l’uscita con la prossima luna piena si farà tutta sull’erba…o sulla sabbia delle meravigliose spiagge della Costa Azzurra! Questo mi viene in mente perché uno dei partecipanti mi è arrivato da nientepòpòdimeno che NIZZA, ma vi rendete conto?
Di ritorno all’albergo abbiamo gustato un’ottima cena e poi per mia figlia è me è stato il momento di scendere a valle anche perché sia lei che io saremo ben impegnati la mattina seguente: lei ritorna a Bosco Gurin con lo sci club e io parto alla volta della capanna Garzonera per il fine settimana! Lungo la strada abbiamo avuto occasione di vedere ben cinque caprioli e poco prima di Linescio anche una cerva, siamo stati fortunati!